7/06/2003

_Caccia 01


Recupero di sottotetto in centro storico, Milano

progetto: interni (L. Caccia Dominioni), architettonico (L. Fabian, A. Melzi), strutture (R. Iantosca)
stato: interrotto












"Io sono un piantista: nel senso che sulla pianta ci sono, ci muoio, sia che si tratti di un palazzo per uffici che di un appartamento di sessanta metri quadri… Sono architetto sino in fondo e trovo l'urbanistica ovunque… In realtà l'appartamento è una microcittà, con i suoi percorsi, i suoi vincoli, gli spazi sociali e quelli privati.
Mi sono sempre appassionato agli spazi piccoli e ho sempre dato l'anima per farli sembrare più grandi, ad esempio allungando i percorsi, contrariamente a una certa tendenza che tende a ridurli. L'ingresso diretto in soggiorno non lo amo perché non riserva sorprese, mentre il compito dell'architetto, io credo è anche quello di suscitare un succedersi di emozioni… I miei ingressi, le mie scale, persino i mobili sono soluzioni urbanistiche".

L.C. Dominioni


La nuova unità immobiliare, ottenuta dal recupero del sottotetto di proprietà, ha una superficie lorda del pavimento di 216, 32mq. In essa il progetto prevede di ricavare un appartamento, dotato di accesso indipendente, destinato ad una famiglia di quattro o cinque persone.
La zona giorno e la zona notte sono organizzate su ognuno degli assi della “elle” che caratterizza la forma obbligata della pianta; non a caso essa è coerente con l’organizzazione delle zone funzionali del piano sottostante, dal quale vengono intercettate le colonne di esalazione e i montanti di adduzione e scarico delle acque condominiali. All’incrocio degli assi della “elle” si situa l’ingresso all’appartamento e il volume tecnico delle scale condominiali e dell’ascensore.

L’ingresso è situato su un ampio locale che ha le funzioni di rappresentanza e distribuzione agli spazi dell’appartamento. Dal locale, di forma triangolare, si può infatti accedere al grande soggiorno situato a sud; oppure al lungo ed articolato corridoio che caratterizza la zona più intima delle camere, a nord; o ancora, allo studio quadrato orientato ad est.

Lo spazio del soggiorno che si apre ad est, sul giardino condominiale, con delle ampie vetrate che riprendono le caratteristiche stilistiche delle finestre esistenti ai piani 1°, 2° e 3°, si interseca con l’ovale della sala da pranzo. Essi costituiscono insieme un complesso spaziale di 67,71mq. Dietro alla sala da pranzo ovale si situano la cucina e gli altri locali di servizio della zona giorno.

Dal corridoio della zona notte si scoprono progressivamente la camera per gli ospiti (9.17mq), le due camere per i figli (9,38 e 9.73mq), la camera dei genitori (15,03mq). Il lungo corridoio non è solo uno spazio “tecnico” di circolazione; con le sue curve ed i suoi slarghi diviene spazio di scoperta, di relazione ed “itinerario narrativo” dell’abitazione.

La camera matrimoniale è provvista di un bagno interno (5,44Mq) e di un’ampia cabina armadio. Il bagno comune (5,81mq), areato naturalmente, è posto sul corridoio, di fronte alle camere dei figli (camera singola 1 e 2) . Queste ultime condividono un piccolo terrazzino coperto che in facciata si declina come una finestra anonima. Questo spazio può essere vissuto dai figli come uno spazio intimo di condivisione e relazione.

Tutti i locali rispettano le condizioni di altezza media ponderale con una riflessione che è stata orientata a caratterizzare la diversa natura degli ambienti. Nelle camere da letto ad esempio, in conformità alla natura più privata ed intima di questi spazi, sono state privilegiate delle altezze minori, che si approssimano ai 2.50m di altezza media ponderale. Il grande locale soggiorno e pranzo raggiunge invece altezze maggiori , sempre comunque inferiori dei 2.70m dell’altezza media ponderale massima prevista dalle vigenti normative.